Lo splendido Teatro Regina Margherita di Caltanissetta, nel cuore del centro storico della città, ha ospitato l’attesa presentazione del libro Il dono di un talento, biografia scritta davvero con il cuore da Gabriella Gallo, poetessa e scrittrice assai nota che racconta la vita, la professione e il successo del Maestro del Lavoro e pasticcere Lillo Defraia, il Cavaliere della Repubblica che ha fatto della pasticceria e dell’arte bianca una vera e propria vocazione e missione di vita.
Ai lavori, moderati da Marcello Proietto di Silvestro, presidente di Ristoworld Italy, associazione di cui Lillo Defraia è socio onorario e ambasciatore, hanno partecipato gli amici di sempre del maestro pasticcere che hanno condiviso con lui gioie e risultati straordinari.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco Roberto Gambino e dell’assessora alla cultura Marcella Natale, che hanno ringraziato il pasticcere nisseno per l’instancabile opera di valorizzazione e tutela del patrimonio immateriale della cucina e pasticceria svolta negli oltre 50 anni di carriera, sono seguiti gli interventi di Rosalba Panvini (docente universitaria), Giuseppe Condorelli (amministratore unico “Condorelli”), Nuccio Daidone (maestro pasticciere e vicepresidente Associazione Duciezio); Tony Gangitano (regista); Gabriella Gallo (autrice), Salvatore Farina (docente liceale e presidente dell’Associazione Duciezio di cui Defraia è socio fondatore e colonna da sempre), Nicola Fiasconaro (patron dell’omonima azienda di panettoni siciliani famosi in tutto il mondo).
Emozioni davvero palpabili alla proiezione del docufilm cortometraggio “L’omu, la so vita e lu zuccaru” del regista Tony Gangitano: immagini, suoni, dialoghi e suggestioni che hanno raccontato in pillole la vita e l’ascesa professionale di Lillo Defraia, unendo in perfetta sintonia le emozioni raccontate dalla penna e dalla scrittura di Gabriella Gallo con le immagini di repertorio e le interviste in presa diretta.
In particolare, aspetto non di poco conto, durante la presentazione i guru dell’imprenditoria dolciaria siciliana, Condorelli, Fiasconaro e Daidone, hanno riconosciuto a Defraia il ruolo di trait d’union tra la pasticceria orientale e quella occidentale della Sicilia.
Quest’ultimo ha immediatamente appoggiato l’idea di realizzare, con gli altri pasticcieri siciliani presenti e, soprattutto, con Condorelli, una scuola di alta specializzazione pasticcera che abbia sede a Catania e anche a Caltanissetta, rivalutando così il tessuto economico e sociale della città.
«Quello che ho ricevuto lo dono ai giovani. E vorrei ricordare anche tante persone che hanno costellato la mia esistenza – commenta Defraia – come ad esempio Salvatore Scarpulla, vera e propria chiave di volta delle maestranze che mi ha insegnato la martorana e i confetti, con il suo laboratorio di produzione rinomato in tutta la Sicilia. Di lui mi ricordo la sua grande comunicazione e l’attività di promozione».
Saretto Pappalardo e Nuccio Daidone altre due presenze importanti nel percorso di Defraia che hanno condiviso valori e segreti di un mestiere considerato all’epoca un tesoro da garantire gelosamente con il silenzio e che loro, invece, hanno piano piano sdoganato e reso fruibile ai tanti.
Nel libro di Gabriella Gallo, un ritratto inedito e personalissimo di Lillo Defraia: la sua vita, l’amore per la città in cui è nato e la passione per la pasticceria che dura da ben 55 anni, l’insegnamento ai giovani e un messaggio da trasmettere a quanti vogliono intraprendere lo stesso percorso: ‹‹lavora con passione e la fatica quotidiana non sarà un sacrificio››.
Questo e altro ancora nel libro Il dono di un talento, nelle cui intense e toccanti pagine l’autrice, ha saputo interpretare al meglio le emozioni e i sentimenti del maestro pasticcere.
Attraverso il lavoro della poetessa, di cui il libro ospita alcuni componimenti, viene dunque ripercorsa, anche con un valido supporto fotografico, la vicenda umana e lavorativa di Lillo Defraia, personaggio ormai più che noto sia in ambito locale che nazionale e internazionale.
«Io non dovevo esserci, quindi devo essere capace di realizzare solo il meglio della vita». Si apre coì la biografia, proprio col drammatico momento del parto della madre Pietra, sposa di Giuseppe Defraia, e di lui bambino che tardava ad emettere il primo vagito nella costernazione generale: era il giorno del Corpus Domini del 1956 e alla fine tutto si risolse per il meglio. Poi, il dipanarsi della vita e della storia di un uomo che raggiunge, passo dopo passo, e con grande sacrificio e abnegazione successi inaspettati.
Il libro descrive anche le ricette di alcuni dei tanti dolci elaborati da Defraia: “Surfaru”, “Crocette”, “Spine Sante”, giusto per citarne solo alcuni tra i più legati alla storia nissena. E sono questi e tanti altri che hanno modo di essere apprezzati, nel tempo, anche ai più altri livelli, dai Papi (Defraia ne ha incontrato personalmente due, San Giovanni Paolo II e Papa Francesco) e Presidenti della Repubblica, ai Governanti stranieri e diverse teste coronate di tutta Europa: e così nel corso degli anni, sono arrivati in bacheca numerosissimi attestati e riconoscimenti, tra i quali l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica conferitagli nel 2018 dal presidente Mattarella.
Dolci e ricette che hanno trovato spazio anche nel docufilm realizzato con la maestria di sempre da Tony Gangitano, reduce dal recente successo alla Mostra del Cinema di Venezia. Il film "Lupo Bianco", che racconta la storia di Carlo Olmo e la sua indispensabile opera durante il Covid, ha vinto l’“International Starlight Cinema Award”, rassegna collegata alla Mostra del Cinema di Venezia. Un premio dedicato ai film di forte impegno sociale, nell’ambito della Mostra del Cinema, istituito dalla giuria dei giornalisti che da otto anni si tiene all’interno della manifestazione. Tony Gangitano ne ha curato magistralmente la regia.
Nel finale della serata, spazio a due importanti momenti.
Il primo legato allo scambio degli attestati ufficiali e ai certificati legati alla conquista del Guinnes dei Primati realizzato a Mazzarino nel 2019: un primato che racconta, con i suoi 1.004 metri, il torrone più lungo del mondo. Sul palco, il promotore e sponsor unico della gara che è stato l'imprenditore mazzarinese Totò Bongiovanni (amministratore unico della Bongiovanni Srl, azienda leader nel settore della mandorlicoltura) insieme ad un'ampia partnership pubblica e privata e la partecipazione di numerose associazioni di categoria provenienti da tutta la Sicilia.
E il secondo toccante momento, dedicato alla consegna dell’onorificenza da parte di Ristoworld Italy. Il fondatore dell’associazione di cucina, turismo e valorizzazione del made in Italy, lo chef Andrea Finocchiaro, ha consegnato il Diploma di Ambasciatore della Cucina Italiana a Lillo Defraia a nome di tutto il sodalizio.
Laura Gangemi
Chi fosse interessato all'acquisto del libro, potrà trovarlo o richiederlo presso le librerie: UBIK, La China, Sciascia (Caltanissetta)