Successo pieno per la seconda edizione della mega torta dedicata a Campobello di Licata, che si è svolta nei giorni scorsi in una cornice di pubblico davvero entusiasmante e i cui lavori sono stati coordinati dallo chef docente Leonardo Massaro (nella foto in alto), componente dell’esecutivo nazionale di Ristoworld Italia, l’associazione di cucina e turismo che ha come mission la valorizzazione del patrimonio enogastronomico e culturale italiano.
Per la realizzazione dell’opera monumentale sono stati impiegati oltre 150 kg di crema pasticciera, 20 placche di pan di Spagna, 40 litri di bagna, una riproduzione in pasta di zucchero della Valle dei Templi, 500 guarnizioni in pasta sigaretta e tantissima frutta di stagione, in particolare la locale uva da tavola e da mosto.
4000 porzioni circa per oltre 450 kg di bontà per un appuntamento costruito dallo chef Massaro all’insegna dei prodotti tipico locali e della valorizzazione della cucina territoriale, da sempre leitmotiv dell’attività professionale dello stesso che, come accennato, siede in consiglio nazionale dell’associazione Ristoworld Italia, l’associazione fondata da Andrea Finocchiaro e attualmente presieduta da Claudio Leocata.
Giustino Gatì, il direttore artistico dell’estate campobellese 2024 ha fortemente voluto l’evento da inserire nel ricco calendario delle manifestazioni estive. Già organizzatore di varie manifestazioni, nonché direttore artistico per diversi anni, Gatì, nei mesi scorsi, dopo aver ricevuto l’incarico e ringraziato il sindaco Vito Terrana, si è subito messo al lavoro con l’assessore Enrico Lo Coco per stendere un programma ricco di eventi.
«Ancora una volta – commenta Leonardo Massaro - abbiamo avuto la conferma che la passione, lo spirito di sacrificio e la perseveranza vengono ripagati. Un ringraziamento particolare va, come sempre, a Salvatore e Gaetano Vinci del Cafè Vinci, nonché alla mamma Antonella e alla famiglia tutta per la massima disponibilità messa in campo per questa edizione. Un sincero grazie all’amministrazione comunale nella persona di Vito Terrana, primo cittadino di Campobello di Licata a tutta la giunta e all’organizzatore dell’Estate Campobellese Giustino Gatì, un vero e proprio vulcano in eruzione. Agli sponsor che ci hanno aiutato Caffè Moak, nella persona di Salvatore Maira e Livanagel, nella persona di Carmelo Calà. Ringrazio tutte le associazioni gastronomiche e di categoria: Ristoworld Italy, l’associazione cuochi e pasticceri Agrigento “Salvatore Schifano”, Conpait Sicilia, l’associazione cuochi e pasticceri Caltanissetta. Ringrazio altresì gli enti di formazione in cui opero da docente di cucina: Eris formazione scuola dei mestieri, Aics formazione professionale, Cesam formazione professionale e, in particolare, il mio pensiero agli allievi del corso Collaboratore di Cucina AICS del corso in essere, per il loro supporto».
Come sempre le attività Ristoworld Italy polarizzano l’attenzione mediatica e il filo conduttore che lega le iniziative dell’associazione è quello della partecipazione corale di tutti gli attori presenti sul territorio, in un contesto di grande amicizia e solidarietà: non a caso i nomi della pasticceria e della cucina che sono intervenuti alla Mega Torta di Campobello di Licata sono davvero importanti e rappresentano l’eccellenza in Sicilia e anche oltre Stretto.
«Infinito ringraziamento – continua ancora lo chef Leonardo Massaro - va a tutti gli amici accorsi da ogni parte della Sicilia per il prezioso aiuto e la prodigiosa collaborazione. Lillo Defraia, maestro pasticcere e detentore di diversi Guinness Word Records nella pasticceria siciliana, e ancora Giovanni Mangione, Venerino Mangione, Salvatore Formica che sono veri e propri specialisti delle mega torte e la cake design Concetta Marino. Completano il quadro – conclude Massaro – lo chef di cucina e docente Salvatore Calisto e il pastry chef Calogero La Mattina. A tutti e ciascuno, veramente, un grazie di cuore per il successo strepitoso di questa manifestazione che ha riportato in piazza la meravigliosa pasticceria tradizionale del territorio».
Marsh P. di Silvestro